Una delle domande più ricorrenti tra gli appassionati di cannabis, nonché di cannabis legale e prodotti da essa derivati, è quella sulle diverse tipologie di hashish legale: quanti ne esistono e quali sono i migliori? Anche a vista d’occhio e senza essere particolarmente esperti, è possibile individuare prodotti differenti per consistenza, colore, grana e altri aspetti visibili. Dietro ciascuno di questi, ci sono origini e lavorazioni peculiari, che raccontano storie e caratteristiche uniche.
Quante tipologie di hashish esistono
Una varietà tra le più note è il Charas, che si distingue per la forma tonda e il retrogusto speziato. Prodotta prevalentemente nell’area hymalayana, territorio tradizionalmente legato alla coltivazione della marijuana, è realizzata con resina fresca di cannabis light, strofinata sino a formare piccole palline o panetti molto malleabili, dal colore brunito e particolarmente profumati. I suoi effetti sono potenti e portano rilassamento e stordimento.
Un’altra tipologia celebre è quella dell’hashish afghano, molto profumato e dal forte effetto sedativo. È il risultato della lavorazione dei tricomi presi dalle cime di cannabis essiccate e poi manipolate in un piatto metallico riscaldato e mescolate al polline e ad acqua, raggiungendo la giusta consistenza e venendo tagliato in panetti malleabili e aromatici.
Ancor più aromatico e potente è l’hashish pakistano, che è il risultato di una lavorazione molto simile a quella dell’afghano, cui si aggiungono mesi di invecchiamento all’interno di pelli di animali locali (generalmente capra o pecora), che ne incrementano gli aromi.
Più caratteristico è invece il colore (e l’effetto stimolante) dell’hashish libanese, realizzato con piante essiccate e tagliate, di cui si setacciano le cime e si pressa il composto sino a dargli la forma di panetti friabili, con toni che variano dal giallo sino al rossastro. Se le piante lavorate sono giovani, questa varietà stimola le attività cerebrali, se invece sono più mature, l’effetto principale è molto rilassante.
Quali sono le principali varietà di hashish consumate
Quelle descritte in precedenza sono tra le varietà di hashish più note e consumate al mondo, ma a queste se ne aggiungono molte altre, come quella marocchina e quella nepalese, oppure quella turco. Il panorama è talmente ricco e variegato che è difficile tracciare una geografia completa delle varianti di prodotto.
L’hashish è lavorato da centinaia di anni e consumato da altrettanti da milioni di persone e la sua diffusione è limitata solo dall’alto livello di THC contenuto, che lo rende a tutti gli effetti una sostanza psicotropa e quasi ovunque vietata dalla legge.
Per ovviare a questo problema, sono sempre più diffuse le tipologie di hashish legale ricavati da canapa legale, con bassissime percentuali di THC, controllate e certificate, che lo rendono fruibile senza alcuna controindicazione o infrazione.
Come riconoscere l’hashish di qualità
L’universo dell’hashish è dunque in continua evoluzione, con nuove soluzioni light disponibili sul mercato e altre varianti leggere e legali pronte a nascere.
Resta il problema di come riconoscere l’hashish di buona qualità. Vanno considerati vari aspetti: il colore e la consistenza, innanzitutto, che devono variare tra il giallo e il marrone scuro e presentare una grana irregolare, che si sbriciola senza frantumarsi. Alcune varietà, come il charas, possono essere più morbide e appiccicose. Infine, se scaldando il prodotto con una fiamma questo inizia a friggere leggermente, si è di fronte a una resina di cannabis di ottima qualità, sostanzialmente priva di additivi chimici.
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